Divani B&B Italia: riparazione e restauro di divani che fanno parte della storia del design italiano
La riparazione e il restauro divani B&B Italia è una delle operazioni che più di frequente ci vengono richieste.
B&B Italia è uno straordinario esempio di incontro tra il design e l’industria, piena espressione di contemporaneità.
È un modo di intendere l’arredamento e il design, identificato da il coraggio di una visione in cui anche noi, come artigiani tappezzieri, ci ritroviamo.
Nei divani B&B c’è un inconfondibile mix di creatività, innovazione e capacità industriale. Nel tempo l’azienda ha saputo anticipare le tendenze, rispondere all’evoluzione dei gusti e delle esigenze abitative unendo la bellezza alla qualità e al design.
Le creazioni B&B Italia sono nate negli anni in seguito a preziose collaborazioni.
Antonio Citterio
Una tra le più fruttuose è stata quella con Antonio Citterio.
Antonio Citterio nasce a Meda nel 1950, apre il proprio studio di progettazione nel 1972 e si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1975.
Dal 2006 è istruttore di progettazione architettonica presso l’accademia di architettura di Mendrisio in Svizzera.
Nel 2008 ha ricevuto dalla Royal Society for Encouragement of Arts Manifactures & Commerce di Londra l’onoreficenza di Royal Designer of Industry.
Figlio di un artista artigiano inizia la sua attività progettuale nel campo del design.
La sua carriera è segnata da progetti apripista, incontri e importanti collaborazioni, come quella con B&B Italia.
Il suo primo progetto realizzato è stato un materasso arrotolabile che diventava poltrona. Mentre il suo primo oggetto di arredamento mandato in produzione è stato il divano Baia disegnato per B&B nel 1974.
Nella Milano dei primi anni 80 Citterio conosce Sottsass e gli altri componenti del gruppo di Memphis, Doug Tompkins del gruppo Esprit e grazie a lui Terry Dawn, che diventerà poi sua moglie.
Nasce allora l’Antonio Citterio architetto grazie al progetto della casa di Piero Busnelli, fondatore dell’azienda B&B. E grazie a grandi interventi come quelli per alcune sedi del brand Esprit, tra le quali l’Headquarters Esprit Milano.
Dal 1986 in poi progetta edifici in Europa e Giappone insieme a Terry Dwan.
Il divano B&B Italia Sity
Da vero pioniere Antonio Citterio cominciava a dare priorità agli ambienti e a fare una lettura lucida su un nuovo modo di vivere la casa, proponendo soluzioni ancora oggi attuali.
Nello stesso anno, grazie al sodalizio Antonio Citterio-B&B Italia, gli viene assegnato il Compasso d’Oro per il sistema di sedute Sity.
A prima vista pare quasi non esserci nulla di straordinario nel sistema di divani Sity. Per comprendere questo prodotto occorre considerare il contesto storico nel quale ha fatto la sua comparsa.
Tra i divani B&B e nel panorama italiano, il divano Sity era un modello di moderazione, classe ed eleganza rispetto al design degli anni Ottanta. In un certo senso fissò i parametri di quello che è tuttora considerato un design di mobili contemporanei di gran gusto.
B&B illustra l’importanza di questo divano nella propria monografia aziendale. Lo definisce infatti come “un coraggioso passo avanti verso la ricerca di un sistema per sedersi composto di strutture flessibili e separabili, in grado di riorganizzare l’odierno complesso scenario di vita“.
Il sistema modulare si basa su alcuni elementi centrali, tra i quali un divano rettilineo, una sua versione ricurva e una dotata di chaise longue. Inoltre su un’altra ventina di pezzi, compreso un letto, che potevano essere aggiunti su richiesta al nucleo di base o essere disposti nella medesima stanza.
In effetti la chaise longue, così curvilinea e quasi circolare da poter formare un’estremità della disposizione del divano modulare, è tuttora copiata da moltissimi fabbricanti di divani e da designer di ogni latitudine.
Gli elementi unificanti e uniformanti il sistema modulare, invece, comprendono i piedini di plastica nera e i braccioli tubolari. Alcuni pezzi erano disponibili su richiesta anche con cuscini appoggiatesta.
Sity non è un semplice divano, è una specie di penisola che ne allarga la seduta, un luogo in cui si mangia, si dorme e si vede la tv. Rappresenta al meglio la visione Citterio del designer, non tra quelli che progettano oggetti a prescindere dagli spazi abitativi. Con questa realizzazione il divano non è più solo il luogo della conversazione.
Quello di Antonio Citterio Design è ormai un marchio sicuro per aziende di spicco dell’industrial design, con alcune sue creazioni presenti nella collezione permanente del MOMA. Ma comincia ad essere riconosciuto anche nel mondo dell’architettura e dell’interior.
Grazie alla sua capacità di non seguire le mode, ma soltanto il suo istinto e le sue decise idee su quello che un progetto dovrebbe essere, realizza un design intramontabile e discreto. Oggetti e architetture senza tempo legate ad una grande concretezza, con una minima evoluzione sulla tipologia, che non è però formalismo.
Talvolta guarda ai grandi maestri, dai quali tenta di percepire e assimilare aspetti specifici del lavoro, certe assonanze che sono più di spirito che di fatto.
Soffermiamoci su una di queste ispirazioni.
Il divano B&B Charles
Il divano Charles è best seller e long seller, vero e proprio emblema del timeless design, un tributo al disegno degli anni Cinquanta e Sessanta e a Charles Eames.
Quando dal quartier generale di Novedrate hanno chiesto ad Antonio Citterio di valutare un upgrade di Charles, da lui ideato nel 1997 e che per la prima volta introduce il piedino di metallo negli imbottiti, l’architetto ha deciso di non apportare nessuna modifica: «Charles va bene così com’è. Non ho nulla da togliere né da aggiungere».
L’idea di Charles è nata durante il rifacimento del suo appartamento di Milano, un ambiente lungo e stretto. Decise di rimuovere almeno un elemento di appoggio laterale dal divano. Così, per tentativi, è nato un prototipo che sarebbe poi diventato Charles, uno dei divani B&B Italia più noti.
Lasciamo la parola ad Antonio Citterio.
«Nel mio caso, tento di non copiare ma di assimilare aspetti specifici del lavoro dei grandi maestri», sottolinea l’architetto. «Non esistono prodotti degli anni ’50 e ’60 che assomiglino a Charles. Però in quei prodotti vi è l’idea di alcuni elementi che ho sviluppato. È lo spirito che mi interessa riprodurre – non la semplice forma – e quindi considero giusto dichiarare, anche solo nel nome, questo riferimento».
In origine Charles è stato concepito per sostituire Sity, poi però è andato oltre e i motivi del suo successo non sono pochi.
Charles è un divano che offre la possibilità di comporre un ampio numero di sedute partendo da due elementi base. Ha una struttura sottile, ma resistente. Grazie al telaio in metallo e il cuscino sedile unico che gli conferiscono un’immagine leggera, accentuata dal disegno essenziale dei piedini a “L” rovesciata, in pressofusione di alluminio.
Nel 2003 è stato introdotto Charles Large, che amplia la profondità delle sedute.
La versione outdoor è del 2010 ed è anche disponibile una special edition anniversario con due rivestimenti nei colori arancio/rosso e grigio/blu, che richiamano le tonalità dei Sixties.